Simon, Long-run forecast

This is my long-run forecast in brief:
The material conditions of life will continue to get better for most people, in most countries, most of the time, indefinitely. Within a century or two, all nations and most of humanity will be at or above today's Western living standards.
I also speculate, however, that many people will continue to think and say that the conditions of life are getting worse.
Julian Simon, 1997

Julian Simon, 1997
in Meadows, Donella Hager. I nuovi limiti dello sviluppo: la salute del pianeta nel terzo millennio. Milano: Oscar Mondadori, 2006.

Huff, Dimostrazioni

Se qualcuno non può dimostrare ciò che vorrebbe dimostrare, può dimostrare qualcos'altro e far finta che sia la stessa cosa. Nell'accecante e confuso bagliore che segue alla collisione delle statistiche con la mente umana, quasi nessuno noterà la differenza. Il numero pseudoconnesso è un trucco che garantisce un buon esito. Come ha sempre fatto.
Non possiamo dimostrare che un nostro rimedio cura il raffreddore, ma possiamo pubblicare (in caratteri ben leggibili) un serio rapporto di laboratorio da cui risulta che quindici grammi della sostanza attiva hanno ucciso 31.108 microbi in una provetta in undici secondi. Già che ci siamo, possiamo assicurarci che quel laboratorio abbia buona reputazione e un nome altisonante. Pubblichiamo il rapporto per intero. Ci mettiamo accanto la fotografia di un modello in camice bianco che ha l'aspetto di un dottore.
Ma evitiamo di accennare ai diversi trucchi che ci sono in questa storia. Non sta a noi - vero? - spiegare che se un antisettico funziona bene in una provetta potrebbe non avere lo stesso effetto in una gola umana, specialmente quando è diluito secondo le istruzioni per non bruciare i tessuti della gola. Non confondiamo le cose dicendo quali microbi sono stati uccisi. Chi sa quali microbi provocano un raffreddore, considerato il fatto che probabilmente non si tratta di microbi?
Infatti non c'è alcun rapporto conosciuto fra un assortimento di microbi in una provetta e il qualunque-cosa-sia che produce raffreddori. Ma le persone non hanno voglia di ragionare così chiaramente, specialmente quando starnutano.
Magari quello è un esempio troppo semplice e la gente sta cominciando a capire il trucco. Anche se non sembra, a giudicare da ciò che si legge nei giornali.

Huff, Darrell. Mentire con le statistiche. Pescara: Monti & Ambrosini, 2009.

Barrow, 1 + 1 non fa necessariamente 2

Al solo varcare la soglia della scuola elementare, tutti noi incontriamo la nostra prima formula: 1+1=2, l'oggetto d'indagine di questo libro. Si tratta del primo gradino nell'educazione alla matematica. Ma in effetti, poi, quanto ci sarebbe da dire al riguardo? Non è un'osservazione ovvia? Semplicemente una definizione di ciò che intendiamo per 2. Ma quando la guardiamo un po' più da vicino, ci accorgiamo che ciò che dice la formula non è poi così ovvio. Quanto fa una pera più una mela? Due di cosa? Non due pere e nemmeno due mele. Semplicemente due cose? E cosa sono questi simboli + e =? Qual è il loro reale significato? Se sommiamo due onde identiche ma in anti-fase, così che i picchi di una coincidano con le valli dell'altra, il risultato è zero, non due onde. Se sommiamo una quantità nulla a un'altra quantità nulla, abbiamo due quantità nulle... che equivalgono a nulla. Se proviamo a sommare un infinito a un infinito a un altro infinito, ciò che otteniamo è infinito. Nessuna di queste somme si conforma al modello per cui aggiungendo uno a uno abbiamo due di qualche cosa. Le cose - scusate il bisticcio - non sono semplici come sembrano.

Barrow, John D. 1 + 1 non fa (sempre) 2: una lezione di matematica. Bologna: il Mulino, 2020.