Virocentrismo. Insieme di pregiudizi cognitivi e fallacie logiche che falsano la percezione dell’emergenza Covid. La prima impressione ricavata in un momento di forte inquietudine e paura - «il virus ci ucciderà tutti!» - persiste e si rafforza: il pensiero è inesorabilmente catturato dal virus e dalla sua circolazione, ogni ragionamento gira intorno all’eventualità del contagio e ogni rischio che non sia il contagio passa in secondo piano.
Nel pensiero virocentrico:
1. Il virus non è un fattore scatenante ma la causa prima, se non l’unica, dei problemi insorti durante l’epidemia. Il virus è il Nemico supremo ed è sovente descritto in modo personalizzante, come se fosse dotato di soggettività e malvagie intenzioni;
2. l’urgenza di contenere il virus mette in secondo piano ogni altra esigenza e diritto e giustifica qualunque provvedimento, anche misure il cui impatto complessivo sulla società e sulla salute collettiva potrebbe rivelarsi più grave di quello dell’epidemia stessa.