A essere onesti, dobbiamo ammettere che l’aspetto centrale di questi incessanti aggiornamenti e continuo divenire del mondo tecnologico è quello di creare vuoti nel nostro cuore: non molto tempo fa, abbiamo tutti deciso che non potevamo vivere un giorno di più senza smartphone; qualche anno prima, questa stessa affermazione ci avrebbe sbalordito. Ora ci arrabbiamo se la Rete è lenta, ma in passato, quando eravamo innocenti, non avevamo nemmeno il concetto di Rete. Continuiamo a inventare cose nuove che generano nuovi desideri, nuove lacune che dobbiamo colmare.
Per alcuni è irritante essere così condizionati dalle cose stesse che produciamo: considerano questa continua necessita come destabilizzante, una perdita della nobiltà umana, una fonte perpetua di insoddisfazioni. Concordo nell’'individuare la fonte nella tecnologia: lo slancio delle tecnologie ci spinge a inseguire quelle più recenti, le quali inesorabilmente spariscono, sorpassate dalle successive ancor più nuove, e in questo modo la soddisfazione continua a sfuggirci dalle mani.
Ma io elogio l’insoddisfazione perpetua portata dalla tecnologia. Ci distinguiamo dai nostri progenitori animali perché, non accontentandoci solamente di sopravvivere, ci siamo incredibilmente impegnati a inventare nuovi sfizi da levarci, creando nuovi desideri che in precedenza non avevamo. Questa insoddisfazione è la ragione della nostra ingenuità e della nostra crescita.
Kelly, K. (2017) L’inevitabile: le tendenze tecnologiche che rivoluzioneranno il nostro futuro. Milano: il Saggiatore.