Dal 2006 in Ticino è attivo l’Osservatorio culturale: un’esperienza virtuosa a livello svizzero, che permette di dare la giusta rilevanza a un settore, quello culturale, importante e capillare, ma nel contempo difficile da monitorare e rappresentare con le statistiche tradizionali. L’Osservatorio culturale del Cantone Ticino (OC) è una realtà che conduce indagini tematiche e monitoraggi trasversali della filiera; in questi anni ha maturato un’esperienza interessante sulle strategie e i metodi di analisi quantitativi e qualitativi, con una particolare attenzione alla trasmissione dei risultati.
Le pratiche culturali costituiscono infatti una galassia eterogenea d’attività, con implicazioni materiali, economiche, sociali, ma anche immateriali, trasversali e difficili da delimitare. Non siamo in presenza di un’unità strutturale riscontrabile in altri settori, fatto che complica la registrazione di statistiche continue, metodiche e comparabili.
Roland Hochstrasser, responsabile dell’Osservatorio, ha parlato di queste esperienze in occasione delle Giornate della statistica svizzera, il principale congresso statistico a livello nazionale, che riunisce i portatori d’interesse dei diversi livelli istituzionali: comuni, cantoni e Confederazione. L’incontro si è tenuto a Lucerna, presso il Museo dei trasporti, e ha riunito più di 300 partecipanti.
Oltre all’Osservatorio, anche l’Ufficio di statistica del Cantone Ticino (USTAT) ha portato il proprio contributo alle discussioni. La collaborazione tra i due servizi negli ultimi anni si è consolidata e ha portato a numerose sinergie, trovando una definitiva consacrazione con la nomina di Pau Origoni, Capo ufficio USTAT, nel comitato scientifico dell’OC.
Le Giornate svizzere della statistica sono organizzate a cadenza annuale dalla Società Svizzera di Statistica (SSS) e dalla Conferenza svizzera degli uffici regionali di statistica (CORSTAT).
27 ottobre 2022