Le insidie dei dati sui disastri naturali: limiti e bias nella documentazione storica
Number of deaths from disasters (Ourworldindata.org)

Le insidie dei dati sui disastri naturali: limiti e bias nella documentazione storica

L'analisi delle tendenze storiche dei disastri naturali si basa su banche dati quali l’EM-DAT, ma la loro interpretazione è complessa a causa di bias nella raccolta dei dati. L’apparente aumento dei disastri misurato negli ultimi decenni potrebbe dipendere più da un miglioramento nei sistemi di monitoraggio e comunicazione che da una reale crescita degli eventi catastrofici. La variabilità nei criteri di classificazione, la copertura mediatica e la qualità delle fonti influenzano significativamente il perimetro di rilevamento delle statistiche, rendendo difficile il confronto temporale dei dati.

L'analisi delle tendenze storiche dei disastri naturali si basa su banche dati quali l’International Disaster Database (EM-DAT) curata dal Centre for Research on the Epidemiology of Disasters (CRED), ma la loro interpretazione presenta numerose limitazioni. Uno dei principali problemi riguarda il bias di segnalazione: il numero di disastri registrati è aumentato significativamente dagli anni Ottanta del Novecento, ma questo incremento potrebbe riflettere più un miglioramento nella raccolta dei dati e nella copertura mediatica che un reale aumento degli eventi. Il CRED è stato istituito nel 1973 e l’EM-DAT è stato creato nel 1988, il che coincide con un’impennata nel numero di disastri registrati. Questo suggerisce che il fenomeno possa essere in parte attribuibile a una maggiore attenzione e documentazione, piuttosto che a una crescita effettiva degli eventi.

In passato, molti disastri minori potrebbero non essere stati registrati, soprattutto in regioni con infrastrutture di comunicazione limitate. Ciò comporta una sottostima dei disastri nei decenni precedenti e una distorsione nelle analisi temporali. Inoltre, la qualità e la completezza dei dati variano notevolmente nel tempo e nello spazio, essendo influenzate da fattori come lo sviluppo tecnologico, l’interesse mediatico e la capacità istituzionale di monitoraggio. Questa variabilità può sollecitare una percezione orientata all’aumento dei disastri, quando in realtà si tratta solo di una maggiore capacità di rilevarli e documentarli. Non a caso il numero totale di morti causati dai disastri naturali ha registrato un forte calo dall’inizio del Novecento (sia in termini assoluti che relativi), e questo malgrado la forte crescita demografica.

Un’altra problematica riguarda la definizione stessa di “disastro”. I criteri per classificare un evento come tale possono variare nel tempo e tra le diverse fonti di dati, introducendo ulteriori distorsioni nelle analisi. Eventi che oggi sarebbero considerati disastri potrebbero non essere stati riconosciuti come tali in passato, o viceversa, il che rende difficile effettuare confronti storici accurati. Inoltre, i database di disastri naturali tendono a registrare solo gli eventi che superano una certa soglia di impatto (in termini di danni economici, vittime o persone colpite), escludendo così molti eventi minori che possono comunque avere un impatto significativo a livello locale.

Queste limitazioni impongono una grande cautela nell’interpretazione dei dati. Attribuire automaticamente un aumento dei disastri naturali al cambiamento climatico senza considerare il miglioramento dei sistemi di segnalazione e raccolta dati potrebbe portare a conclusioni fuorvianti. Gli stessi curatori dell’EM-DAT avvertono che le tendenze osservate possono essere influenzate da bias temporali e che l’analisi dei dati deve tenere conto delle variazioni nei criteri di registrazione. L’uso di dati incompleti o parzialmente distorti può quindi condurre a una sovrastima o a una sottostima dell’impatto reale dei disastri.

Per affrontare questi problemi è essenziale adottare un approccio critico nell’analisi dei dati che riguardano i disastri naturali, integrando informazioni provenienti da altre fonti e considerando il contesto storico e metodologico in cui sono stati raccolti. Solo attraverso una valutazione attenta delle modalità di segnalazione e dei potenziali bias è possibile ottenere una comprensione più accurata delle tendenze nel tempo.

Roland Hochstrasser

Maggiori dettagli e dati statistici:

Hannah Ritchie and Pablo Rosado (2024) - “Is the number of natural disasters increasing?” Published online at OurWorldinData.org. Retrieved from: https://ourworldindata.org/disaster-database-limitations