Il mondo digitale offre una vasta gamma di risorse culturali, dall'archivio di una biblioteca universitaria alla collezione di un museo d'arte, passando per le raccolte di archivi storici. In questo nuovo paradigma, i confini geografici si dissolvono: gli archivi possono infatti ospitare materiali legati al loro territorio di riferimento, ma anche provenienti da luoghi lontani, senza apparenti connessioni logiche o strutturate.
Questa distribuzione, per certi versi aleatoria, si accompagna a un'abbondanza di materiali pressoché infinita, in continua espansione. Ciò che può sembrare un'opportunità senza precedenti si rivela spesso un'esperienza disorientante, soprattutto per chi non possiede le competenze necessarie per filtrare e interpretare le informazioni.
Un altro aspetto critico è l'effimerità di molte proposte digitali: risorse culturali che compaiono e scompaiono senza preavviso, lasciando un vuoto e collegamenti errati quale unica traccia della loro esistenza. Questo fenomeno, unito alla scarsa affidabilità di alcune fonti, contribuisce a creare un ecosistema digitale caotico, dove contenuti di alto valore convivono con materiali di dubbia qualità e dove la disinformazione trova terreno fertile.
Di fronte a questa complessità, diventa cruciale disporre di una mappa per orientarsi in questo oceano di codici binari. Una guida, in poche parole, che ci aiuti a navigare meglio, in acque sicure, o almeno con la consapevolezza e la sensibilità che questo strumento straordinario, Internet, richiede.
Senza una guida è difficile sapere da dove cominciare o come individuare le risorse più rilevanti per i propri interessi. Per questo motivo esistono molteplici strumenti, online e offline, che svolgono un ruolo fondamentale nell'orientare il pubblico attraverso l’offerta digitale. La guida proposta dall’Ufficio dell’analisi e del patrimonio culturale digitale (UAPCD) non ambisce a essere la migliore, la più completa o la più esaustiva. Vuole semplicemente cristallizzare un decennio di esperienza maturata grazie a sinergie e progetti sviluppati tra il settore culturale e quello digitale. Il Sistema per la valorizzazione del patrimonio culturale (SVPC), uno dei servizi integrati nell’UAPCD, è stato istituito il 1° dicembre 2014 proprio con l’intento di stimolare e sostenere la diffusione del patrimonio custodito dagli istituti culturali del territorio ticinese.
I collegamenti elencati in queste pagine sono accompagnati da brevi descrizioni che ne spiegano l’impostazione. Nei capitoli successivi vengono suggeriti strumenti e servizi presenti su Internet, pensati in particolare per studentesse e studenti di diversi gradi scolastici. Si tratta di una selezione inevitabilmente incompleta e discutibile: Internet, con i suoi miliardi di pagine, è troppo vasto per essere pienamente contenuto in qualsiasi guida.
Eppure questa stessa vastità è ciò che rende la rete così straordinaria e sfidante. In questo universo in continua espansione, la capacità di orientarsi, distinguere, e valorizzare ciò che conta diventa il vero passaporto per un’esplorazione consapevole. La rete non offre solo risposte, ma l’opportunità di diventare protagonisti attivi del sapere, contribuendo così a costruire il nostro personale percorso nella “gnoseoteca” globale.
Roland Hochstrasser, Capo Ufficio dell’analisi e del patrimonio culturale digitale
https://samara.ti.ch/