Scorci di futuro. Il paesaggio urbano di Dubai rappresentato dai sistemi d'intelligenza artificiale

Scorci di futuro. Il paesaggio urbano di Dubai rappresentato dai sistemi d'intelligenza artificiale

Il mondo cambia, lo ha sempre fatto, con o senza gli interventi antropici. La novità di questi ultimi anni sta nella frequenza, nell'intensità, in quei balzi - o cambiamenti dirompenti - che trasformano il tessuto socio-economico ad un ritmo sempre più serrato. Dubai è forse una delle città che meglio rappresenta questa accelerazione del cambiamento: qui, in pochi decenni, un piccolo insediamento commerciale nel deserto si è affermato quale metropoli globale proiettata verso il futuro.

Dal passato al presente: la trasformazione di Dubai

Dubai ha vissuto una delle trasformazioni urbane più radicali e rapide della storia moderna. A differenza delle città europee cresciute nei secoli, senza linee direttive uniformi, Dubai ha sperimentato un'evoluzione guidata da una visione precisa e ambiziosa.

Negli anni Sessanta, questo spazio urbano era poco più di un insediamento commerciale lungo il Creek, con abitazioni tradizionali in pietra e costruzioni in mattoni di fango. La scoperta del petrolio nel 1966, sebbene in quantità limitate rispetto ai vicini, ha fornito le risorse iniziali per immaginare un futuro diverso.

Gli anni Novanta hanno segnato l'inizio della vera trasformazione: la costruzione di edifici iconici come il Burj Al Arab, la cosiddetta “vela”, (completato nel 1999) ha proiettato Dubai nell'immaginario globale. Quello che è seguito è stato uno sviluppo verticale senza precedenti, culminato con il Burj Khalifa (inaugurato nel 2010), l'edificio più alto del mondo.

La città adagiata sul Golfo Persico ha saputo trasformare costrizioni geo-morfologiche in opportunità: gli spazi sconfinati del deserto sono diventati terreni per sperimentazioni architettoniche ardite, il mare è stato ridisegnato con isole artificiali come Palm Jumeirah e The World. Il tutto sostenuto da una visione in cui l'urbanistica spettacolare diventa uno strumento di diversificazione economica.

Il presente: caratteristiche dell'urbanistica di Dubai

In questi ultimi decenni Dubai ha già anticipato molti dei trend urbanistici che potrebbero caratterizzare le città del futuro nel resto del mondo, quali ad esempio:

  1. Sviluppo verticale estremo con grattacieli che ridefiniscono costantemente il limite dell'ingegneria, del design e dell'architettura. L’urbanistica di Dubai non si limita a rispondere a bisogni funzionali, ma è anche uno strumento di narrazione strategica, finalizzata a rafforzare l’identità globale della città.
  2. Creazione di spazi artificiali climatizzati di dimensioni straordinarie (come il Dubai Mall), che creano ambienti vivibili indipendentemente dal clima esterno.
  3. Espansione territoriale attraverso l’espansione nel deserto e la creazione di isole artificiali.
  4. Mix di tradizione e ultra-modernità: quartieri storici come Al Fahidi accanto a sviluppi futuristici come Downtown Dubai.
  5. Modello urbano policentrico: già evidente nell’organizzazione attuale, è rafforzato dalla pianificazione 2040, che prevede cinque poli principali interconnessi tra loro.

Questo sviluppo accelerato ha fatto emergere anche numerose criticità strutturali, sociali e in termini di consumo di risorse naturali.

Il costo elevato degli immobili ha reso inaccessibile la residenza in città per una parte significativa della popolazione lavoratrice, favorendo la creazione di una geografia urbana fortemente segmentata. Inoltre, nonostante la modernità delle infrastrutture, si rileva un scarso utilizzo del sottosuolo, soprattutto per quanto riguarda la rete dei trasporti pubblici, ancora limitata rispetto alla superficie urbana e alla densità degli spostamenti quotidiani.

Un’altra sfida rilevante è la diluizione spaziale, con una città estesa e frammentata in cluster funzionali spesso isolati tra loro, il che ha prodotto una forte dipendenza dal trasporto privato. Questo ha impatti significativi sulla sostenibilità ambientale e sociale, nonostante gli investimenti crescenti in questo settore.

Guardando al futuro, Dubai sembra intenzionata a rilanciare il proprio modello urbano puntando sul 2040 Urban Master Plan, una strategia di sviluppo urbano sostenibile che mira a trasformare Dubai nella "migliore città al mondo in cui vivere" entro il 2040. Il piano prevede un'espansione significativa delle aree verdi e ricreative, che raddoppieranno di dimensione, con riserve naturali e aree rurali che costituiranno complessivamente il 60% del territorio dell'emirato. Inoltre, la lunghezza delle spiagge pubbliche aumenterà del 400%, migliorando l'accesso al litorale, attualmente vittima della speculazione del settore turistico.​

Il piano si concentra anche sul miglioramento dell'efficienza nell'utilizzo delle risorse, promuovendo comunità vivaci e inclusive. Saranno sviluppati cinque centri urbani principali, tra cui Deira e Bur Dubai, Downtown e Business Bay, Dubai Marina e JBR, oltre a due nuovi centri: Expo 2020 Centre e Dubai Silicon Oasis Centre. Questi poli saranno collegati da corridoi verdi per facilitare la mobilità sostenibile, inclusi percorsi pedonali e ciclabili.​

Per quanto riguarda i trasporti, il piano mira a fornire mezzi di mobilità sostenibili e flessibili, riducendo i tempi di spostamento e migliorando la qualità della vita dei pendolari. Si prevede che il 55% della popolazione vivrà entro 800 metri da fermate del trasporto pubblico, facilitando l'accesso a servizi e infrastrutture.​

Il ruolo dell'IA nell'immaginare il futuro urbano di Dubai

I sistemi di intelligenza artificiale possono aiutare a immaginare come potrebbe evolvere lo scenario urbano di Dubai nei prossimi decenni. Innanzitutto è necessario articolare alcune ipotesi sulle dinamiche che potrebbero influenzare i paesaggi urbani del prossimo secolo.

Ipotesi 1: Pianificazione urbana e uso del suolo

Dubai ha già mostrato una propensione per la pianificazione ambiziosa. Nei prossimi decenni, si potrebbe assistere a una ulteriore densificazione, ma con un'attenzione maggiore alla vivibilità. La città promuoverà una gestione più efficiente delle risorse, essenziale in un ambiente desertico dove l'acqua è preziosa e le temperature estive sono estreme. I poli urbani adotteranno una pianificazione orientata alla stratificazione verticale, integrata con sistemi di raffreddamento passivo e attivo rivoluzionari.

Gli spazi funzionali saranno più integrati e trasversali, favorendo il passaggio tra le aree a vocazione professionale, privata, familiare e ludica. La creazione di oasi verdi, parchi e aree ricreative sarà integrata nella pianificazione urbana, con tecnologie avanzate per il risparmio idrico.

Il deserto circostante non verrà più visto solo come spazio da edificare, ma come risorsa da integrare nel tessuto urbano, creando una transizione naturale tra la città e l'ambiente desertico.

Ipotesi 2: Equilibri energetici

Dubai ha avviato importanti investimenti nelle energie rinnovabili, come il Mohammed bin Rashid Al Maktoum Solar Park. In futuro, gli edifici saranno autoalimentati attraverso l'integrazione di pannelli solari nelle facciate. Il calore del deserto, oggi una sfida, diventerà una risorsa energetica grazie a sistemi avanzati di accumulo termico e conversione in energia elettrica.

Le fonti energetiche saranno progressivamente distribuite e decentrate, rendendo la rete stabile e resiliente. Si tratta di un processo fondamentale, in un contesto in cui tutto è regolato da strumenti e servizi legati alla produzione elettrica. L'esperienza di Dubai nell'ingegneria di sistemi complessi potrebbe rendere la città un laboratorio per tecnologie da esportare in altri ambienti estremi, incluse le future colonie spaziali.

Ipotesi 3: Mobilità e sviluppo sotterraneo

Dubai ha investito in infrastrutture di trasporto pubblico, ma le sfide legate alla mobilità continueranno a evolversi. Le infrastrutture si sposteranno progressivamente nel sottosuolo, facilitando la diffusione capillare della rete e proteggendo nel contempo le persone dal calore estivo. La metropolitana di Dubai si espanderà in una rete che collegherà ogni angolo della città. Hyperloop e sistemi simili potrebbero collegare Dubai con Abu Dhabi e le altre città degli Emirati in pochi minuti, creando di fatto una mega-regione urbana.

In superficie, il trasporto sarà dominato da veicoli a guida autonoma condivisi, riducendo drasticamente la necessità di parcheggi e ampie strade. Questo permetterà di recuperare spazio per creare più aree interstiziali pedonali e verdi.

Ipotesi 4: Coesistenza tra quartieri storici e nuovi sviluppi

Il contrasto tra l'antico e il nuovo è già una caratteristica distintiva di Dubai: i quartieri storici come Al Fahidi e le aree lungo il Dubai Creek saranno ulteriormente valorizzati come patrimonio culturale, creando un contrasto marcato con le aree futuristiche.

I nuovi sviluppi non si espanderanno più solo orizzontalmente nel deserto, ma verranno integrati in strutture verticali multi-livello che ospiteranno intere comunità. Le Palm Jumeirah e altre isole artificiali evolveranno in ecosistemi urbani completi, con sistemi di trasporto dedicati e infrastrutture autosufficenti.

Per proteggersi dal clima desertico, Dubai potrebbe sviluppare intere sezioni di città coperte da cupole climatizzate, creando ambienti confortevoli tutto l'anno con tecnologie sostenibili di raffreddamento.

Ipotesi 5: Le relazioni sociali e l'evoluzione della smart city

Dubai, con la sua popolazione cosmopolita formata da oltre 200 nazionalità, rappresenta un laboratorio sociale peculiare. Le piazze, luoghi pubblici per antonomasia, diventeranno ancora più importanti come spazi di incroci e di incontro per una popolazione sempre più diversificata.

La tecnologia sarà sempre più invisibile ma pervasiva, con sistemi di intelligenza artificiale che faciliteranno la vita quotidiana, dall'ottimizzazione dei flussi di traffico alla gestione del consumo energetico. Una smart city che avrà un metabolismo 24/7, sempre aperta e attiva.

Dubai potrebbe emergere come una città-stato globale, con un'influenza economica e culturale che supera quella degli Emirati Arabi Uniti nel loro insieme, attirando talenti da tutto il mondo. Le identità culturali diverse continueranno a coesistere, ma con maggiore integrazione e scambio, facilitati da tecnologie di traduzione istantanea che consentono di superare le barriere linguistiche e culturali.

Ipotesi 6: Architettura e design urbano del futuro

I grattacieli diventeranno vere e proprie città verticali, con ponti sospesi che collegano le strutture a diverse altezze, creando un paesaggio urbano tridimensionale. Nuovi materiali biocompatibili e adattivi supporteranno l’edificazione di stabili che cambiano forma e funzione in base alle esigenze e alle condizioni ambientali.

L'integrazione del verde diventerà più sofisticata, con foreste verticali adattate al clima desertico e sistemi idroponici integrati negli edifici. Le tecnologie di stampa 3D consentiranno forme architettoniche prima impossibili, stimolando una nuova estetica urbana.

Dalle ipotesi agli scorci sul futuro

Sulla base delle ipotesi appena esplicitate, sono state elaborate delle immagini con Dall-e e Midjourney:

Gallerie di immagini: https://rhpositive.net/index.php/foto/6-scorci-di-futuro-dubai 

Esempio di prompt Midjourney:

Cinematic realistic photograph of Dubai in 2125, with its authentic topography::4; Burj Khalifa and Palm Jumeirah visible but dwarfed by new structures::2; densely vertical city, integrating office, residential and commercial areas; verdant desert-adapted gardens and green zones bridging various sectors; absence of traditional roads, replaced by elevated pedestrian walkways; buildings interconnected at multiple levels; citizens promenading on aerial paths; traditional souks and heritage areas preserved and enclosed within climate-controlled domes; central artistic plazas with water features; towering bio-inspired skyscrapers. Captured with Canon EF 24-70mm f/2.8L II USM lens at 35mm, ISO 100, f/8, 1/200s --ar 16:9 --iw 1.9

Conclusione: Dubai come laboratorio urbano

Dubai, più di altre città, ha l'opportunità di diventare un laboratorio urbano del futuro. La sua capacità di realizzare progetti ambiziosi in tempi rapidi e la disponibilità di risorse per investimenti significativi, la rendono un contesto unico per sperimentare soluzioni urbane innovative.

Le sfide che Dubai dovrà affrontare, dal clima alla diversificazione economica post-petrolio, potrebbero trasformarsi in opportunità di innovazione con ripercussioni globali. Le soluzioni sviluppate per rendere vivibile una metropoli nel deserto potrebbero fornire insegnamenti preziosi per altre città che affrontano sfide climatiche.

Se il passato di Dubai è stato caratterizzato da un'espansione rapida e poco sostenibile, il suo futuro potrebbe essere definito da un approccio più maturo, che integra l'ambizione architettonica con la sostenibilità sociale e ambientale.

Prevedere il futuro è facile, difficile è individuare le previsioni che si possano poi avverare. Dubai ha già dimostrato in passato la capacità di trasformare visioni apparentemente utopistiche in realtà concrete. In questo senso, forse più di altre città, Dubai ha la possibilità di plasmare attivamente il proprio futuro urbano, piuttosto che semplicemente adattarsi alle tendenze globali.

In questo processo, l'intelligenza artificiale non sarà solo uno strumento per immaginare questo futuro, ma diventerà parte integrante del suo funzionamento quotidiano, rendendo la città sempre più intelligente, reattiva e, si spera, sostenibile.

Roland Hochstrasser, geografo
Aprile 2025

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