Visto da 11.000 chilometri di distanza dalla sua superficie, il pianeta terra ruota, visibile sullo sfondo nero dello spazio profondo. I raggi del sole illuminano la sua superficie, che appare priva di nubi e acque, anche se i fondali dei suoi oceani brllano di un blu oltremare e i continenti sono un mosaico di verdi, marroni e rosa. Nord Africa, Europa, Medio Oriente e Asia centrale si incurvano formando una mezzaluna nella metà destra del globo. L'Oceano Atlantico domina in basso a sinistra, lasciando spazio alla punta del Nord America, con la lastra bianca brillante della Groenlandia che sembra incoronare la punta del pianeta, incombendo sul Polo Nord. È una visione del mondo come la immaginava Platone quasi venticinque secoli fa nel Fedone, una sfera lucida e perfetta, 'meravigliosa nella sua bellezza'. È l'oikoumene che Tolomeo proiettava sul suo reticolo geometrico nel II secolo d. C., il globo che Mercatore riportava su un rettangolo cinquecento anni fa e la terra che la Nasa coglieva nella prima fotografia del pianeta scattata dallo spazio negli ultimi decenni del XX secolo. È l'oggetto ultimo dello studio del geografo, un'immagine della terra intera.
Brotton, Jerry, e Virginio B Sala. La storia del mondo in dodici mappe. Milano: Feltrinelli, 2017.