Negli ultimi anni Internet, e più specificatamente le reti sociali virtuali, hanno assunto un'importanza crescente anche nell'ambito della comunicazione del prodotto culturale. Si tratta di una serie di canali di facile accesso che non richiedono investimenti rilevanti. In questo contesto, i musei non possono più permettersi una comunicazione istituzionale ingessata, limitata a un sito statico in cui presentare in modo approssimativo le proprie attività espositive.
Negli ultimi anni si stanno sviluppando offerte che cercano di allargare la portata dei progetti educativi nelle biblioteche, realizzando nuove e inaspettate sinergie con istituzioni che, pur vantando collezioni e archivi molto ricchi, hanno realizzato pochi strumenti per renderli accessibili. La convergenza in atto tra archivi, biblioteche e musei consente infatti di realizzare soluzioni che non si limitano all'aspetto catalografico, ma che integrano al loro interno una forte componente formativa e di valorizzazione del patrimonio culturale custodito dai singoli istituti. Il Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport (DECS), consapevole del grande potenziale derivante da queste sinergie, ha lanciato nel 2013 il progetto «Sàmara – Il patrimonio culturale del Cantone Ticino», che intende sviluppare strategie e strumenti per promuovere nuove sensibilità, facoltà e attitudini in rapporto al patrimonio culturale, pianificando un approccio coerente, aperto e multidisciplinare. Dopo una breve analisi del paesaggio culturale ticinese e della sua accessibilità, l’intervento si concentrerà sui punti principali che caratterizzano il progetto sàmara e sulle relazioni che intercorrono con l’universo delle biblioteche.
Nel corso degli anni si sono avvicendate notizie sui record di passeggeri toccati dallo scalo di Lugano, sullo sviluppo inarrestabile delle strutture, sull’importante impatto economico, per poi passare alle criticità, al declino dei numeri e alla crisi che ormai caratterizza l’aeroporto da un buon decennio.